Corso di Laurea in Giurisprudenza (LMG/01) – Indirizzo Giurista d’impresa
Il Corso di Laurea in Giurisprudenza online rappresenta la soluzione ideale per tutti gli studenti, rendendo possibile conseguire questo titolo di studio universitario anche a chi è impossibilitato a frequentare un’università tradizionale perché lontano da casa o per ragioni professionali.
Attraverso la piattaforma e-learning di Università Copertiniana, sarà possibile seguire le lezioni del Corso di Laurea online in Giurisprudenza in modalità telematica, studiare su supporti informatici comodamente a casa, secondo i propri tempi.
Il corso in breve
L’indirizzo in Giurista d’impresa consente al laureato in Giurisprudenza di avere una formazione specifica nell’ambito della normativa del diritto d’impresa, nelle diverse declinazioni dei settori scientifico disciplinari del piano di studi di Giurisprudenza, delineando un percorso di studi che prepara il laureato ad essere un professionista che potrà operare nell’ambito della consulenza giuridica alle imprese – non solo nello scenario nazionale – aiutando le aziende a predisporre le politiche da adottare in base a un’analisi della contrattualistica degli aspetti legali, commerciali e tributari. L’inserimento di insegnamenti specifici quali il contenzioso amministrativo e il rito degli appalti pubblici nell’area del diritto amministrativo; il diritto industriale, il diritto del commercio elettronico e il diritto della crisi d’impresa nell’area del diritto commerciale; la contabilità, il bilancio e il controllo di gestione nell’area dell’economia aziendale; il diritto della privacy nelle aziende; e il diritto del mercato interno dell’Unione europea nell’area del diritto dell’Unione europea, consente dunque la formazione di un giurista in grado di entrare rapidamente nel mondo del lavoro e operare con successo nel settore delle imprese e della pubblica amministrazione.
Profilo professionale e sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati in Giurisprudenza
PROFILO GENERICO
Funzione in un contesto di lavoro:
Il laureato in Giurisprudenza può ricoprire specifici ruoli professionali (avvocatura, magistratura, notariato) e ruoli di vario tipo, con responsabilità di diverso livello, in numerosi ambiti, quali l’impiego pubblico, gli organismi istituzionali (Camera dei deputati, Presidenza della Repubblica, Senato), gli organismi internazionali, il settore delle fondazioni e dell’associazionismo.
Competenze associate alla funzione:
Le competenze acquisite durante il Corso di Laurea a ciclo unico in Giurisprudenza consentono al laureato di operare in completa autonomia nell’ambito dei settori sopra evidenziati, con capacità di risolvere problematiche giuridiche ed organizzative.
La laurea Magistrale in Giurisprudenza consente l’accesso ai concorsi pubblici per magistrato e notaio, nonché all’esame di Stato per avvocato, secondo le procedure dettate dalla normativa vigente. In tal senso il Corso di Laurea prepara alle professioni forensi fornendo specifiche competenze nell’ambito delle discipline giuridiche afferenti ai diversi rami del diritto.
Sbocchi occupazionali:
Le figure professionali di riferimento per il Corso di Laurea Quinquennale in Giurisprudenza sono innanzitutto quelle delle professioni legali tradizionali di Avvocato (del libero foro, dello Stato e delle Avvocature degli Enti pubblici), Notaio e Magistrato, nonché l’alta dirigenza pubblica e privata. Tra le altre figure professionali che rappresentano naturale sbocco occupazionale per i laureati del Corso vi sono anche quello dell’Esperto legale in imprese (Giurista d’impresa) e in Enti pubblici.
Queste figure professionali affrontano gli aspetti legali propri di imprese private, organizzazione e pubblica amministrazioni, anche nella prospettiva internazionale, attraverso l’attività di gestione e coordinamento di appositi uffici, studio, consulenza, organizzazione e progettazione delle procedure e dei servizi amministrativi e dei sistemi di qualità, rappresentanza e difesa in contenziosi stragiudiziali e in sede processuale, assistenza alla corretta applicazione delle leggi e dei regolamenti, studi e gestione delle problematiche giuridiche del personale e dell’organizzazione del lavoro.
CONOSCENZE RICHIESTE PER L’ACCESSO
Requisito d’accesso al Corso di Studi Magistrale in Giurisprudenza è il possesso di un diploma di Scuola secondaria superiore o analogo titolo conseguito all’estero riconosciuto idoneo ai sensi dell’art. 6.3 del D.M. n. 270 del 22 ottobre 2004 e dell’art. 5 del D.M. 25 novembre 2005. Sono richieste una buona padronanza della lingua italiana nonché conoscenze storiche e di cultura generale, tali da consentire l’accostamento al lessico disciplinare specifico (ed in particolare giuridico) e lo sviluppo di competenze logico-argomentative in ambito giuridico.
La preparazione iniziale sarà verificata con le modalità previste dal Regolamento didattico del Corso di Laurea, che stabilirà anche le modalità per colmare entro il primo anno di corso gli eventuali obblighi formativi derivanti da carenze nelle conoscenze linguistiche, storiche e di cultura generale sopra specificate. Per l’accesso al Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico erogato in lingua inglese è inoltre prevista una verifica della conoscenza della lingua inglese che deve essere pari almeno al livello B1.
RISULTATI DI APPRENDIMENTO
Conoscenza e capacità di comprensione
I laureati nel Corso di Studi a ciclo unico di Giurisprudenza devono conseguire conoscenze e capacità di comprensione estese ed approfondite di temi, nozioni e concetti giuridici funzionali al futuro inserimento negli ambiti lavorativi professionali propri di un giurista che svolga la propria attività nel settore giuridico-amministrativo, tanto con riguardo all’esercizio dell’attività professionale in senso proprio (avvocati, notai, magistrati) quanto in relazione all’attività svolta nell’ambito delle amministrazioni o dell’attività di impresa. Il livello di conoscenza raggiunto deve in ogni caso consentire ai laureati in Giurisprudenza, anche attraverso l’indagine di ogni genere di fonte (tra le quali la letteratura scientifica, anche straniera, e le riviste specializzate), non solo di assimilare e comprendere i temi d’avanguardia e di specialità dell’ambito giuridico ma anche di maturare processi di elaborazione e di sviluppo di idee originali, ed anche innovative, frutto di un approccio sistematico e critico alle discipline oggetto di studio.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
I laureati magistrali in Giurisprudenza devono essere in grado, anche attraverso la pratica dell’elaborato scritto (in preparazione al ricorso agli strumenti tipici dell’operatore del diritto quali la stesura di atti e l’elaborazione di pareri), di applicare le conoscenze acquisite per affrontare con professionalità ed autonomia tutte le questioni giuridiche loro sottoposte nel contesto dell’esercizio dell’attività professionale nonché in relazione all’attività svolta nell’ambito delle amministrazioni o dell’attività di impresa. Ai laureati in Giurisprudenza è chiesto, in tali contesti, di essere in grado di affrontare in autonomia i profili problematici che dovessero presentarsi nell’esame di tematiche innovative non ancora oggetto di adeguata trattazione da parte della letteratura scientifica.
Autonomia di giudizio – Making Judgements
I laureati in Giurisprudenza devono avere la capacità di raccogliere ed interpretare i dati giuridici, maturando una propria autonomia di giudizio che deve loro consentire di comprendere ed interpretare le fonti, la legislazione, la prassi, le regole deontologiche e qualsiasi altro materiale giuridico gestendo la complessità dei dati così raccolti. Essi devono, in particolare, non solo maturare una propria capacità di raccogliere ed elaborare qualsiasi dato di rilevanza giuridica (fonti, letteratura scientifica, indirizzi esegetici di matrice giurisprudenziale), offrendone, ove richiesto, una valutazione critica, ma anche possedere la capacità di integrare i dati e pervenire, pur in presenza di elementi di valutazione incompleti o limitati, ad analisi critica e alla formulazione di giudizi che coinvolgano, ove necessario, la sfera extragiuridica delle valutazioni etiche o della solidarietà sociale.
Abilità comunicative – Communication skills
I laureati nel Corso di Studi in Giurisprudenza devono possedere capacità comunicative che siano espressione dell’acquisizione del linguaggio giuridico specialistico funzionale all’esercizio delle professioni legali e che consentano loro di rapportarsi con adeguatezza, professionalità e competenza, in modo chiaro e privo di ambiguità, tanto ad un pubblico indifferenziato (costituito, ad esempio, dalla clientela professionale o dalle parti del processo) quanto ad interlocutori specialisti nel campo del diritto (avvocati, notai, magistrati) o in settori collegati (dottori commercialisti, operatori nel mondo del lavoro). Le capacità comunicative, espresse anche in forma scritta, potenziate dalla conoscenza di una lingua straniera e dalla capacità di rapportarsi al mondo esterno anche tramite la tecnologia informatica e telematica, devono saper rappresentare non solo le conclusioni, quale punto di arrivo della riflessione giuridica, ma anche il percorso argomentativo e la ratio che ad esse conduce.
Capacità di apprendimento – Learning skills
I laureati magistrali in Giurisprudenza devono maturare adeguate capacità di apprendimento e di auto elaborazione della riflessione giuridica che consentano loro di sviluppare l’attitudine a proseguire gli studi in funzione del conseguimento di obiettivi di specializzazione, con particolare riguardo allo svolgimento della pratica professionale o all’iscrizione a Scuole di specializzazione (Scuole forensi, Scuole di notariato, Scuole di preparazione all’esame in magistratura). Questi risultati attesi di apprendimento sono accertati mediante colloqui d’esame, elaborati scritti, osservazioni ridiscusse in aula o realizzate presso i servizi in cui si presta tirocinio.
PROVA FINALE
Caratteristiche della prova finale (D.M. 270/04, art 11, comma 3 d). La prova finale per il conseguimento della Laurea Magistrale in Giurisprudenza consiste nella presentazione e discussione di una tesi elaborata in modo originale in base ad attività personale ed approfondita relativa ad uno o più aspetti: – Ricerca giurisprudenziale e/o prassi applicativa; – Analisi ed interpretazione di testi normativi; – Trattazione di un tema in prospettiva storica o di teoria giuridica. Le attività svolta dallo studente ai fini della preparazione della prova finale sotto la supervisione di un docente relatore comportano l’acquisizione di 15 crediti.